Jergović racconta la vita del padre e il loro legame
attraverso le vicissitudini storiche jugoslave.
Edito da Bottega Errante Edizioni
Cosa centrano il libro di Miljenko Jergović Il padre e il relativo racconto del suo complesso rapporto padre/figlio con il mio trentesimo compleanno? Ora vi spiego.
Il 6 novembre 2010 compivo 30 anni. Quella mattina, era sabato, partimmo per Zagabria. Prima volta a Zagabria. Ma non sono qua per parlare di Zagabria. Sono qua per raccontare che il giorno dopo sono entrata in una libreria per acquistare un libro in croato per la nostra biblioteca dei viaggi.
Cercavo Le Marlboro di Sarajevo di Miljenko Jergović, un libro che avevo scoperto durante gli studi per la tesi. Da lì, mi ero avventurata alla ricerca di altre sue opere tradotte in Italia e così avevo trovato I Karivan, Freelander, Volga Volga, Inšallah Madona Inšallah e tutti gli altri, ma sicuramente “Le Marlboro” rimaneva quella più incisiva, forse anche quella più conosciuta in Italia, sebbene all’epoca fosse praticamente introvabile (ora è disponibilissima: è stata ristampata nel 2019 da Bottega Errante!).

di Miljenko Jergović
Otac
Il libraio non aveva Sarajevski Marlboro. L’unico libro di Jergović disponibile, quel 7 novembre in quella libreria di Zagabria, era Otac. Va bene, lo prendo.
Una volta a casa lo metto nella biblioteca dei viaggi, assieme ai libri “stranieri” che probabilmente non leggerò mai perché scritti in lingue che non so parlare, ma che sono lì a ricordare qualcosa: un luogo, un momento, una situazione, o un luogo che riporta a un altro luogo, o a una persona.
Due anni fa, Bottega Errante pubblica Il padre di Jergović (traduzione di Elisa Copetti). Un libro scritto nel 2010 subito dopo la morte del genitore: ne racconta la vita e il rapporto fra i due (che è più un non-rapporto famigliare, basato su una distanza emotiva di azioni quotidiane), ripercorrendo allo stesso tempo anche la storia della Jugoslavia e le vicissitudini di quasi un secolo. Un secolo lungo, complicato, che risparmia poco alla vita della sua famiglia.
Errori
Quanto è difficile per un figlio perdonare gli errori commessi dal padre nei suoi confronti? Ognuno di noi ha la propria risposta. In genere gli errori dei genitori o si emulano o si condannano, definendo la nostra personalità fin da giovani.
Poi quando anche i figli diventano genitori, vedono quegli stessi errori con occhi diversi, a volte più comprensivi, altre volte più spietati.
«Mio padre è morto» è la frase con cui inizia il libro. E già questa è un pugno in pancia che scatena una stretta agli occhi.
Da lì si torna indietro, molto indietro. Un viaggio nel tempo che porta Miljenko a condannare in modo definitivo le scelte di Dobroslav Jergović. Scelte che però hanno definito Miljenko e l’hanno fatto diventare l’uomo che è.
Forse non è il libro più intimo di Jergović, ma probabilmente è quello che più parla di sè (attraverso gli altri).

Nel colophon leggo
il titolo del libro
in croato:
Otac, padre.
4 Commenti
Emiliano
31 Agosto 2022 at 18:58Complimenti, Corinna e grazie per l’avvistamento. Un abbraccio dall’angolo opposto dei Balcani
Corinna Sabbadini
31 Agosto 2022 at 21:48Grazie Emiliano! Mi auguro che l’avvistamento ti sia utile!
Quanto è bello quell’angolo lì dei Balcani. Είναι πολύ όμορφο
Un abbraccio dal Friuli.
mandi
Corinna
Sara
23 Agosto 2022 at 7:38Mi hai convinto Corinna! Lo leggerò sicuramente! 👏🏻👏🏻👏🏻😊
Sara
Corinna Sabbadini
23 Agosto 2022 at 11:09Wow! 😊 bene! Non te ne pentirai: oltre a raccontare la storia della sua famiglia, Jergović racconta spaccati della storia jugoslava molto interessanti. Brava Sara!
Corinna