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Leggendo

Cicerone e i suoi amici

13 Marzo 2023
Cicerone e i suoi amici: titolo del libro

Un libro per leggere le parole di Cicerone
con occhi diversi: i suoi.
Edito da Rizzoli

Dunque, la situa è questa. Avevo prestato questo libro a una amica (per l’esame di latino un Cicerone va sempre bene) e ieri me l’ha restituito. Appena l’ho preso in mano, mi sono rivista mentre lo leggevo. Cioè: ho rivissuto un attimo. L’attimo in cui la me quindicenne era sdraiata sulla Slatni Rat di Bol, a Brač, un’isola croata che si trova all’altezza di Spalato. Era l’ora verso il tramonto, o meglio: al tramonto mancavano un paio d’ore, ma il sole stava scendendo e in spiaggia eravamo rimasti in pochi. Mio fratello, i nostri amici e i nostri genitori erano già tornati in appartamento. Mentre io ero ancora lì: mi prendevo le ore migliori di quel mare. Quella luce calda, non invadente. Quel vento per nulla fastidioso. Quei rumori da spiaggia che pian piano si attenuavano. Insomma, io ero lì, sdraiata su un asciugamano che stava sopra un leggero materassino che stava appoggiato sui sassolini bianchi della spiaggia, in un equilibrio precario che mi teneva immobile a leggere.

Questa immagine ho rivisto ieri. Nitida.

Questo libro. Chiariamo: non sono proprio una gran fan di Cicerone, né desidero sembrarlo. Quel titolo era un consiglio di lettura per l’estate della professoressa Vittoria Masutti. Professoressa di italiano e latino (neanche a dirlo). Una di quelle insegnanti che (come dice la parola stessa) ti segna dentro. Incide. E le incisioni non vanno via.

Bene. Prima riprendo in mano questo libro.
Lo apro e vedo i segni del nastro adesivo utilizzato per metterci una copertina di protezione (una pagina a caso di una rivista o di un giornale): che bella abitudine avevo. E così mantenevo anche la privacy del mattone che avevo in mano.
Lo sfoglio, e vedo alcuni numeri di pagine scritti a matita: altra abitudine, scrivere in prima pagina dove trovare i riferimenti che mi hanno colpito di più.
Non credo che la professoressa Vittoria Masutti concorderebbe con me: probabilmente per lei i passi significativi sono altri. E di sicuro nemmeno io vado a sindacare con la me quindicenne. Ha già i suoi problemi, non ha bisogno di altri punti di vista non richiesti. E poi: per arrivare qua, sono passata da lì.
Ma questi sono. Ne riporto uno.

Cicerone, interno della copertina: tracce del nastro adesivo
Interno della copertina: tracce del nastro adesivo

Con tutta questa gente mi trovo molto più solo che se io non avessi che te

Di cosa parla il libro? Di Cicerone!

Spoiler: Cicerone non è un gattone, è proprio “quel” Cicerone. E i suoi amici non sono la “cumpa” del bar, ma Attico, Celio, Bruto e Catone.
Lo storico Gaston Boissier ci porta, attraverso le lettere che Cicerone ha scritto soprattutto ai suoi amici, nell’ultimo periodo della Repubblica e ci fa guardare quegli anni da un punto di vista un po’ diverso dal solito: quello interno di uno dei protagonisti principali, e non dall’esterno come siamo abituati sui libri di storia.
Non ricordo molto del libro, ma so che per crescere bisogna uscire dalle proprie zone di comfort, e fare (sempre) almeno un po’ di fatica.

Annotazioni

Cicerone, annotazioni: MICROCOSMI di MAGRIS
Cicerone, annotazioni: MICROCOSMI di MAGRIS


Le ultime pagine del libro sono vuote. In alto c’è scritto “Annotazioni”.
In una di queste, in quella estate del 1996, ho scritto a matita “MICROCOSMI di MAGRIS”.

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