Questo errore è visibile solamente agli amministratori WordPress

Errore: Nessun feed trovato.

Vai alla pagina delle impostazioni del feed di Instagram per creare un feed.

Festivalando Filmando

Trieste Film Festival – 34^ Edizione

20 Gennaio 2023
Locandina Trieste Film Festival 2023

Trieste Film Festival in città

È l’ora del Trieste Film Festival: il punto di riferimento in Italia del cinema realizzato e dedicato all’Est Europa (Centro e Orientale), più o meno vicino a noi, è iniziato sabato 21 ed è terminato sabato 28. Ideato e organizzato dall’Associazione Alpe Adria Cinema, con la direzione artistica di Nicoletta Romeo, si tiene a Trieste dal 1989!
Fitto il programma di quest’anno con una serie di appuntamenti che non riguardano (come sempre) “solo” il grande schermo! Infatti, oltre ai film, ai lungometraggi, ai cortometraggi, ai documentari, alle sezioni tematiche, agli incontri per i più piccini, il Festival offre anche incontri che arricchiscono ulteriormente l’offerta per la città come brunch, mostre, concerti, passeggiate, convegni vari tutti inerenti l’Est Europa.
Tre sono le sezioni competitive (il concorso dei cortometraggi con 17 titoli in gara, quello dei lungometraggi con nove titoli e quello dei documentari con undici titoli) e la sezione “Wild Roses” (rivolta alla produzione cinematografica femminile) quest’anno è stata dedicata alle registe ucraine.
Trieste è già bella, ma in questi giorni lo è ancora di più!

Cosa ho visto!

Ho riempito un po’ la mia agenda… Ho iniziato sabato 21 alle 18.00: il giornalista sportivo Sergio Tavčar ci ha portato nel suo mondo ricco di aneddoti che partono dai ricordi sulla pallacanestro e si fondono con quelli legati alla Jugoslavia e alle sue genti. Lui, Giovanni Marzini e Mauro Daltin ci hanno presentato così il suo libro L’uomo che raccontava il basket (edito da Bottega Errante nel 2022).
Non mi sono persa Najsreḱniot čovek na svetot (L’uomo più felice del mondo) della regista macedone Teona Strugar Mitevska. Siamo a Sarajevo, una donna e un uomo della mia età si incontrano: non si conoscono, lei cerca l’amore, lui cerca il perdono.
Poi c’è stata La lunga corsa di Andrea Magnani che racconta il carcere da un punto di vista particolare e parla di senso di libertà e insicurezza, con molta dolcezza, come in una favola.
Domenica c’era la passeggiataDonne e lavoro: la Trieste operaia una storia al femminile” nel rione di San Giacomo dove è stata raccontata una parte importante della storia recente della città: quella delle fabbriche e delle industrie, attraverso l’apporto del lavoro delle donne.
Dalle 12.30 alle 14.30 ho assaggiato alcuni piatti ucraini al “Cine brunch – Specialità ucraine” all’Antico Caffè San Marco.
Alle 14.00 sono tornata al Miela per guardare il primo film della sezione “Wild Roses” Stop-Zemlja della regista ucraina Kateryna Hornostaj con il suo racconto nel mondo di studenti all’ultimo anno di scuola, prima dell’università, del lavoro, del “nonsisacosa”. Prima della guerra.
Alle 16.30 c’era Trieste è bella di notte di Matteo Calore, Stefano Collizzolli e Andrea Segre: è un attimo, Trieste è vista dall’alto, di notte, dopo un viaggio lungo anche anni, di persone che arrivano sul Carso a piedi, dopo aver percorso migliaia di chilometri.
Alle 18.30 c’era l’incontro “Ucraina: da Maidan a oggi“: un racconto in cui le giornaliste Cecilia Sala e Anna Zafesova, la scrittrice e docente Yaryna Grusha Possamai e il critico cinematografico Massimo Tria (curatore della sezione Wild Roses: Women Filmmakers in Europe dedicata proprio alle registe ucraine) sono “partiti” dalla rivoluzione di Maidan e sono arrivati a descrivere l’Ucraina odierna.
In Klondike, l’ucraina Maryna Er Horbač ci ha portato al luglio 2014, nella regione di Donec’k. Siamo nell’Ucraina orientale e siamo vicini al confine russo: un territorio conteso nei primi giorni della guerra del Donbas.
La giornata si è conclusa con Un nemico invisibile di Riccardo Campagna e Federico Savonitto: una storia e una famiglia che cercano verità e giustizia.
Martedì 24, alle 14.00 Eva Nejman ci ha accompagnato a Pryvoz (sezione “Wild Roses”): il mercato di Odessa. Il più grande e il più antico dell’Ucraina.
Alle 15.10, Natalija Il’čuk, in S’oma Zmina (sezione “Wild Roses”), ci ha raccontato una giornata della vita di una donna che ha quattro lavori e vive da sola in una grande città.
Alle 15.30 Marysja Nikitjuk ha presentato Koly padajut’ dereva (sezione “Wild Roses”) con queste parole: “Il film parla di ciò che mi sta più a cuore oggi, ovvero l’importanza di scegliere la propria strada…”.
In Ja ne chotila robyty fil’m pro vijnu (sezione “Wild Roses”), la regista Nadija Parfan racconta il suo viaggio verso casa, a Kyïv, in pieno conflitto.
Infine, il Politeama Rossetti ha ospitato alle ore 20.00 la cerimonia di inaugurazione del Festival che ha visto tre premiazioni. Il film Gli Orsi non esistono dell’iraniano Jafar Panahi ha ricevuto il premio come miglior film straniero della critica SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) 2022. Alla triestina Laura Samani è stato consegnato il premio come miglior film italiano della critica SNCCI 2022 ottenuto con Piccolo corpo. Mentre il ceco Zdeněk Zeman è stato premiato con l’Eastern Star Award speciale, il riconoscimento pensato per chi, con il proprio lavoro, ha costruito ponti tra l’Europa dell’est e dell’ovest.
Alle 21.00, la giornata si è conclusa con le proiezioni de L’estate è finita – Appunti su Furio (della regista Samani) e de Il Boemo di Petr Václav, il racconto della vita del musicista Josef Myslivecek.

Fra un film e l’altro…

… potevi decidere cosa fare fra un mare di proposte: vai a dare una occhiata alla sezione degli “eventi collaterali” del festival. Ce n’era per tutti i gusti!

Foto: locandina ufficiale del Trieste Film Festival.
Credits: Concept by Claimax – Photo Oleksandr Rupeta/Institute

    Lascia un commento