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ARCHIVIANDO

L’Archivio di Stato di Gorizia

22 Gennaio 2024
L'Archivio di Stato di Gorizia

Oggi andiamo a Borgo Piazzutta

L’Archivio di Stato di Gorizia si trova fra piazza Nicolò Tommaseo e palazzo Coronini Cronberg, in borgo Piazzutta, una zona storica della città.
La strada è tranquilla e invita al silenzio ancora prima di entrare nell’edificio.
La sede, progettata negli anni Sessanta dello scorso secolo e ultimata nel 1968, è stata costruita con l’intento di ospitare l’archivio statale, quindi è funzionale a questo scopo: gli spazi sono ben delineati e collegati fra loro per facilitare il lavoro di ricerca e la consultazione dei testi, e i locali archivistici (dislocati su quattro piani) sono logisticamente pensati per garantire la sicurezza dei documenti.
Considerato il periodo di costruzione (in piena Guerra Fredda) e l’immediata vicinanza del confine di Stato con la allora Jugoslavia (che all’epoca apparteneva ai Paesi “non allineati”: quegli Stati che non volevano schierarsi né con gli Stati Uniti d’America né con l’Unione Sovietica), lo stabile venne dotato di un bunker che, in caso di grave necessità, avrebbe potuto ospitare i documenti più preziosi.
(Spoiler: non è mai stato usato)

Che cosa puoi trovarci?

Sul sito dell’Archivio di Stato di Gorizia si legge che “conserva le carte delle magistrature precedenti l’annessione all’Italia e le carte degli uffici periferici dello Stato italiano.
Incrementa il suo patrimonio documentario con i versamenti che gli uffici giudiziari ed amministrativi dello Stato sono tenuti a effettuare di tutte le carte non più occorrenti alle necessità ordinarie del servizio, e relative a pratiche esaurite da oltre trent’anni.
Vengono inoltre conservati qua gli atti notarili, trascorsi cento anni dalla cessazione dell’attività del notaio rogante, gli archivi degli enti pubblici soppressi, gli archivi e i documenti acquisiti dallo Stato a titolo privato, mediante compravendita o donazione.”

Allora vediamo un po’ cosa è stato versato in questo archivio. Tieni a mente che Gorizia all’inizio del Ventesimo secolo Gorizia faceva parte dell’impero Austro-ungarico, poi è stata annessa al Regno d’Italia, durante la Seconda Guerra Mondiale è stata inserita nell’Operationszone Adriatisches Küstenland (la Zona d’operazioni del Litorale adriatico posta sotto la diretta amministrazione militare tedesca), terminata la guerra rientrò nei confini della “zona A” delimitata dalla linea Morgan (posta sotto il controllo del Governo militare Alleato) e poi, in seguito al trattato di Parigi del 1947, gran parte della città di Gorizia restò in Italia, con il confine (ancora attuale) che tagliò in due parti la città e i suoi abitanti.
Fatta questa premessa, si può intuire che molti documenti possono essere andati perduti, distrutti, dimenticati, sottratti o rovinati a causa delle guerre e dei cambiamenti di bandiere che hanno scritto la storia dello scorso secolo.
Ecco quindi che qua si possono consultare gli archivi prodotti nella città e nella provincia di Gorizia dalle istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie relative all’impero asburgico e poi al Regno e infine allo Stato italiano, e ancora archivi di enti locali, notarili, catastali, professionali, di famiglie e di persone, nonché altri fondi pubblici e privati. Tutti assieme, messi uno accanto all’altro, occupano quattro chilometri di collocazione.
Sono veramente tanti e di provenienze diverse fra loro: troverai l’archivio dell’architetto Max Fabiani e dello scrittore Celso Macor, quelli delle famiglie Attems-Cossar e Coronini Cronberg, i registri e i protocolli del Ginnasio e dell’asilo infantile di lingua tedesca, il catasto Teresiano e quello Giuseppino, i documenti delle preture, delle prefetture, dei tribunali del periodo napoleonico e… vai a dare una occhiata per farti una idea di quanto materiale c’è.

La sala consultazione

L'Archivio di Stato di Gorizia - la sala consultazione
L’Archivio di Stato di Gorizia – la sala consultazione

Appena vi entrerai, sarai attratto dall’opera d’arte che riveste la parete che volge a oriente: un bassorilievo composto da dieci pannelli di terracotta patinata, su cui sono rappresentati episodi della Divina Commedia di Dante. Se sei curioso di scoprire qualcosa di più su questo bassorilievo realizzato da Agostino Piazza fra il 1967 e il 1968, trovi una serie di informazioni dettagliate in questa pagina del sito internet dell’Archivio.
Dopo aver “letto” i canti danteschi (perché sono sicura che ti avvicinerai per tentar di riconoscere i personaggi e le “scene” più famose), potrai accomodarti alle scrivanie e dedicarti allo studio dei documenti che ti servono: che la tua ricerca abbia inizio!

Ricordati che per accedere alla sala consultazione devi effettuare la prenotazione.

La biblioteca

Con i suoi 20.706 volumi, 8 manoscritti, 13 carte geografiche, stampe e disegni, 308 testate di periodici e 57 riproduzioni fotografiche, la biblioteca è funzionale a chi svolge ricerca in archivio.

È collegata al Servizio Bibliotecario Nazionale SBN del Polo dell’Università degli Studi di Trieste. Inoltre, le descrizioni bibliografiche relative a questo patrimonio librario sono usufruibili sul sito Biblioest.
L’Istituto conserva anche alcune collezioni provenienti da biblioteche appartenenti a fondi giudiziari, amministrativi e privati, acquisiti nel tempo dall’Archivio. Pensa che meraviglia!

L’etere

Molti documenti sono stati digitalizzati e sono fruibili sul sito: si possono consultare le mappe del catasto “franceschino” relativo ai secoli XIX e XX, i ruoli matricolari relativi al Distretto militare di Gorizia dal 1875 al 1937, le liste di leva prodotte dall’Ufficio di leva di Gorizia nel periodo dal 1900 al 1952, 33 “Libri dei fuochi” (un censimento dei focolari domestici che rivela molte informazioni anagrafiche), le 9.000 ventilazioni ereditarie stilate fra il 1755 e il 1850 (sono una importante fonte che ci mostra la storia economica, sociale e demografica della Contea di Gorizia) e il volume dedicato alla storia della famiglia dei Cobenzl (i cui documenti sono reperibili all’interno dell’Archivio Coronini Cronberg).

L’Archivio di Stato di Gorizia: «Dove? Kje? Uer? Dulà?»

Si trova in via dell’Ospitale 2.
Se stai uscendo da palazzo Coronini Cronberg, continua dritto per 50 metri e lo troverai sulla tua sinistra.
Se sei in piazza Tommaseo, sali lungo Riva Piazzutta, gira a sinistra e dopo 50 metri lo vedrai sulla tua destra.
Se stai ammirando piazza della Vittoria, continua verso nord, poi prendi via del Seminario e, una volta arrivato a Piazzutta, risali la Riva come ti ho scritto qua sopra.

Pausa caffè

Se hai bisogno di un caffè prima di iniziare la tua ricerca o se ti senti disidratato una volta terminato tutto quell’approfondimento, a poche decine di metri dall’Archivio c’è l’Osteria Riva Piazzutta, mentre se scendi fino a piazza Tommaseo troverai il Bar Piazzutta.

Foto tratte dal sito internet dell’Archivio di Stato di Gorizia.

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