Questo errore è visibile solamente agli amministratori WordPress

Errore: Nessun feed trovato.

Vai alla pagina delle impostazioni del feed di Instagram per creare un feed.

Gorizia, Piazza Grande

4 Novembre 2022
Cartolina della Piazza Grande nella Gorizia imperiale spedita a Trieste

Piazza Grande nella Gorizia imperiale

Eccoci a Gorizia. Se leggi “Görz”, stai leggendo in tedesco, e va bene comunque. Ebbene sì: anche questa cartolina (oltre a questa) arriva dall’Impero che fu. Siamo in Piazza Grande (anche qua) nella Gorizia imperiale, e anche qua siamo nella piazza principale della città.
Se la cercate su Google Maps, scrivete “Piazza della Vittoria“: si chiama così da quando non è più austriaca.
E prima ancora si chiamava Travnik (“prato”, in sloveno). Sì, perché qua, quando nei secoli scorsi la città ha iniziato a espandersi piano piano dal castello verso i piedi del colle, c’era un prato (mi sembra un dato normale), che era di fatto esterno al centro abitato. Nella seconda metà del XVI secolo, attorno ad esso hanno iniziato a costruire alcune case, che poi sono diventati palazzi. E il prato è diventato una piazza, ma ha continuato a mantenere quel nome originario ancora a lungo. Travnik.
Si vede bene la chiesa dedicata al gesuita Sant’Ignazio: con il suo stile barocco (arricchito da influenze romane, veneziane e austriache) e le torri campanarie con le loro cupole a cipolle domina la piazza dal 1767. Ti consiglio di visitarla: fra le tante cose da ammirare, guarda la parete del presbiterio, c’è un affresco illusionista (la Gloria di Sant’Ignazio) dipinto nel 1721 da Christoph Tausch (uno dei principali allievi del gesuita Andrea Pozzo, maestro di architettura, pittura e prospettiva).
Difronte alla chiesa c’è la fontana del Nettuno scolpita nel 1756 dal padovano Marco Chiereghin su disegno di Nicolò Pacassi (un architetto austriaco di origine goriziane molto famoso nella corte asburgica, tanto che progettò l’estensione della reggia viennese di Schönbrunn e altri palazzi imperiali un po’ ovunque). I tre Tritoni ai piedi di Nettuno rappresentano i tre fiumi che sfiorano Gorizia: l’Isonzo, il Corno e il Vipacco.
Qua la vedete ancora nella sua ubicazione originale: nel centro della piazza, sul punto d’incontro fra la via delle Scuole (l’attuale via G. Mameli) e la via dei Signori (ora via G. Carducci). Era stata realizzata lì affinché diventasse un punto di riferimento urbanistico per la città. Pensa alla bellezza di questa idea dell’architetto Pacassi: la fontana (che forniva ai cittadini acqua potabile) diventava un centro da cui la città si sarebbe espansa. E sarebbe stata essa stessa un centro a cui i cittadini avrebbero fatto costantemente ritorno.
Non sto a raccontarti perché nel 1936 è stata spostata e ora si trova qualche metro più a nord est (le è andata anche bene: il collegio dei Gesuiti attaccato alla chiesa – che era lì da più di due secoli – è stato demolito: c’era un progetto di rinnovamento urbanistico da realizzare!).
Se guardi bene, nell’angolo in basso a sinistra c’è una colonna dorica (è posizionata a sud della piazza): dal 1688 sorregge una statua di Sant’Ignazio de Loyola realizzata da Leonardo Pacassi (il nonno di Nicolò).
Fuori campo (diciamo: sul lato destro della cartolina) c’è anche Palazzo Paternolli: in questa soffitta, il filosofo goriziano Carlo Michelstaedter scrisse la sua tesi di laurea dal titolo “La Persuasione e la Rettorica”.
La foto deve essere stata scattata dalla Casa Torriana/palazzo Della Torre (un palazzo del XVI secolo, oggi sede della Prefettura), che si trova sul lato più corto del triangolo che forma questa piazza.
Se confrontate questa foto di non so quanto tempo fa, con una immagine odierna, troverete che i palazzi sono praticamente gli stessi. Solo il palazzo più a sinistra (il collegio già citato qualche riga qua sopra) è stato abbattuto (e ora c’è un palazzo che ospita gli uffici dell’INPS!).

Indirizzo della cartolina Piazza Grande nella Gorizia imperiale
Indirizzo della cartolina Piazza Grande nella Gorizia imperiale

Di questa cartolina non so nulla.
Riesci a capire le date sui timbri? Io no.
Riesci a leggere i nomi dei destinatari? Io no.
Riesci a decifrare cosa c’è scritto sul fronte? Io no.

Timbro Cartolina di corrispondenza
Timbro “Cartolina di corrispondenza”
Francobollo cartolina Piazza Grande nella Gorizia imperiale
Francobollo della cartolina

Certo, mi dispiace non poter creare una storia su questa cartolina, però l’ho scelta perché la piazza è sempre incantevole (a dir la verità: è più incantevole qua, che nella realtà odierna), perché è stata spedita a Trieste e perché è una “Correspondenz-Karte. Cartolina di corrispondenza”, cioè è una cartolina che arriva da un luogo che non esiste più, l’Impero Austro-Ungarico.
Mentre la piazza c’è ancora, e, osservandola da questo punto di vista, ritroverete la stessa bellezza: sembra quasi un quadro in prospettiva, con il punto di fuga laggiù, dove inizia via dei Signori.

Le piazze mi piacciono. Vai pure a leggere cosa ho scritto di Piazza XXIV Maggio a Cormons e di Piazza dell’Unità d’Italia a Trieste.

    Lascia un commento